Il romanzo, in particolare i personaggi e la loro psicologia, dice molto sull’umano, e può portare a molte riflessioni anche su noi stessi, sulle nostre relazioni, sui nostri figli e studenti. Penso a Julien Sorel o ai personaggi di Anna Karenina per primi, solo perché ho riletto questi romanzi di recente, ma molti altri ancora. Ci sono così tanti bei romanzi e personaggi che meritano una riflessione psicologica!
Il docente, così come il genitore, infatti segue l’adolescente in un periodo decisivo per la definizione dell’identità, mentre a sua volta lo psicologo clinico e lo psicoanalista entra in un vivo rapporto con la persona la cui identità è messa in scacco, che a lui si affida.
Potenzialmente, formare un gruppo di lavoro sul romanzo e sulla psicologia sarebbe una bella occasione per confrontarsi e arricchirsi nelle reciproche competenze; per renderci più psicologicamente consapevoli e capaci di ascolto.
Nelle opere della grande letteratura sono custoditi tesori di tale conoscenza psicologica, emozionale, affettiva resistenti al tempo, da risultare in un potente volano per la formazione anche di noi adulti.
La lettura di un romanzo scelto per poi magari discuterne insieme, è un’esperienza preziosa e formativa, non per farne un’erudita analisi critico-letteraria, ma per estrarne un “succo esistenziale e psicologico”, che possa vivificare, interrogare, e allenare la nostra comprensione, come adulti responsabili, incaricati in una relazione di aiuto (psicoanalista e psicologo clinico), di insegnamento (docente) o come genitore e come semplice persona.
Un gruppo così orientato può forse incuriosire, ma anche sostenerci nello sforzo quotidiano volto ad entrare in relazione gli altri e con i giovani.
Ecco alcuni saggi critici:
Silvano Petrosino “Le fiabe non raccontano favole: credere nell’esperienza”, Il Melangolo 2013.
Silvano Petrosino “Contro la cultura: la letteratura, per fortuna”, Vita e Pensiero 2017.
George Steiner (appena uscito) “Tolstoj o Dostoevskij”, Garzanti 2021.
Rene Girard “Menzogna romantica e verità romanzesca”.
Gyorgy Lukaks, vari suoi scritti.
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