Studio di Psicologia Clinica e di Psicoterapia a Lodi e Milano
Dott. LUCA STEFANO COLOMBO Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista
Iscritto Albo N.5460/03 Ordine Psicologi della Lombardia
Tel. 346/6675199 – Lodi Via Rossetti n.12 – Milano Via B.Eustachi n. 52
Tre cose sono necessarie: pazienza, tempo e strumenti adatti
Luca Colombo
Servizi
PER CHI?
Se vuoi comprendere più a fondo le difficoltà personali, quelle che vivi con il coniuge, con gli amici, sul lavoro.
Se vuoi mettere a fuoco meglio quello che vivi oggi.
PER CHE COSA?
Per affrontare i momenti difficili che arrivano, nel corso della vita, ad ogni età.
Per avere un’occasione di prenderti cura, finalmente, delle difficoltà personali che forse da tempo tieni dentro, che provocano malessere (come una certa insicurezza, dubbi e indecisioni, preoccupazioni, sconfitte e malattie, conflitti con amici, parenti, partner, colleghi; ma anche sintomi come ansia, insonnia, inappetenza, bulimia ed anoressia). Potrai con me avvicinare la tua interiorità, indagare i tuoi ricordi, confrontarti circa le tue ragioni, sostenuto da un professionista esperto, attento e impegnato a comprenderti, nella sua posizione di figura TERZA e neutra, quindi in posizione di vantaggio per te, rispetto alle confidenze col partner, con amici o parenti.
“Il miglioramento di un malessere generale comincia nell’individuo, e unicamente se egli vede il responsabile in sé””
Carl Gustav Jung
Psicoterapia-Psicoanalisi per Adulti
per chi vuole guardarsi, avvicinare i propri conflitti, difficoltà e malessere nell’ottica della psicologia
Psicoterapia-Psicoanalisi per Adolescenti
per la fase della vita così centrale nella definizione della propria identità e delle proprie scelte future
Psicoterapia-Psicoanalisi per la Coppia
per la coppia che chiede di approfondire le ragioni dei propri conflitti, malesseri, incomunicabilità
Luca Colombo, Psicologo Analista
Mi dedico con serietà e passione a questa professione da oltre vent’anni, il mio compito è incontrare chi mi consulta per richieste di Psicologia Clinica e valutare l’aiuto migliore che quella persona o coppia richiede.
Posso Aiutarti
La mia Esperienza…
La Psicoterapia
“La psicoterapia è, tutto sommato, un rapporto dialettico fra medico e paziente. È un confronto fra due interezze psichiche in cui ogni sapere non è che strumento. La meta è la trasformazione, anzi un cambiamento non predeterminato, ma piuttosto indeterminabile, il cui unico criterio è la scomparsa della chiusura nеll’Iо.” C.G. Jung
Inconscio
Il termine inconscio sta a indicare genericamente tutte le attività mentali che non sono presenti alla coscienza di un individuo. In senso più specifico, rappresenta quella dimensione psichica contenente pensieri, emozioni, istinti, rappresentazioni, modelli comportamentali, spesso alla base dell’agire umano, ma di cui il soggetto non è consapevole.
La Relazione Terapeutica
Perché la psicoanalisi? Perché è l’esperienza più diretta e radicale per sciogliere i propri nodi interni. Per prendere contatto con l’Altro che è in noi, che prende forma di sintomi, difetti, inadeguatezza, di ciò che è meno bello e vorremmo evitare o allontanare dalla nostra vita. Si arriva alla psicoanalisi quando ormai si è già compreso che le nostre questioni interne sono fattori decisivi nel determinare come vanno le cose nella vita. E con lo strumento della psicoanalisi, in seguito ad adeguato tempo e lavoro analitico, si trova la strada per lasciar fiorire la parte più autentica di sé. Si trova il modo di convivere con sé e con l’Altro in noi, che è anche rappresentato dagli altri intorno a noi. La psicoanalisi permette di uscire dalla visione di categorie, come normale/anormale, dritto/storto, e di accedere finalmente ad un’ottica che include la nostra DIFFERENZA rispetto ai modelli di somiglianza collettivi. Certo, richiede coraggio esplorare la nostra regione interna, salendo su un battello nuovo. E’ naturale testare la fiducia di chi ci porterà, fare un accordo con un battelliere/analista che ci ispira fiducia, che si vuole competente e motivato a prenderci a bordo; che non si tufferà in acqua per primo né salirà sulla scialuppa senza voltarsi indietro verso di noi, che non sia insomma uno Schettino.
Uno che ci permetta di fare, in ragionevole sicurezza, il viaggio analitico e di immergersi in profondità dove nuotano i pesci preziosi.
La Coppia
Le coppie di oggi rappresentano una realtà molto mobile, una vera realtà in cambiamento nel nostro tempo. Le crisi coniugali così diffuse indicano una condizione contemporanea che è indice di un’epoca di forte instabilità e di ricerca per la coppia.
Senza contare che ogni coppia in difficoltà produce effetti a cascata: spesso non solo dunque i due come persone che comunque arrivano alla crisi con progetti già avviati e in corso, spesso anche finanziariamente impegnativi, con risvolti economici e pratici come casa condivisa, magari uno o più figli, impegni finanziari sottoscritti insieme e scelte importanti ormai compiute; tutto questo era stato deciso e sostenuto in una coppia funzionante, ciascuno traeva forza dalla presenza partecipe e collaborativa dell’altro.
La coppia che scoppia: la minaccia di una rottura apre una crisi di impatto massiccio, che ricade nelle esistenze dei soggetti coinvolti, e porta a vivere un dramma di grande sofferenza. Il finale, qualunque cosa succeda poi, segna ciascuno degli individui coinvolti.
Io credo che il lavoro psicologico sulla coppia, la cosiddetta psicoterapia di coppia, sia un aiuto valido e prezioso. Se la coppia, infatti, scoppia, lo fa in modo emotivo e drammatico.
In psicoterapia, una coppia che non riesce a stare insieme in modo creativo, produttivo e scambievole, può trovare un laboratorio di trasformazione che può risultare in una coppia nuova, coordinata, funzionante e più soddisfatta del proprio vivere insieme.
È anche un modo per diventare un po’ più liberi dentro, prima di liberarsi dal partner che forse non è il solo colpevole della condizione prigioniera, e ritrovarsi marinai più competenti, magari per non sentirsi più turisti smarriti su una barchetta travolta dalle onde in balia del mare di emozioni e passioni, incluse rabbia e distruttività e violenza, mentre si viene trasportati su e giù, sgradevolmente impotenti e con un nauseante mal di mare!
Quale migliore strumento dunque se, qualunque cosa possa succedere poi, la coppia orienta il suo impegno per comprendere meglio quali meccanismi automatici e involontari, quali dinamiche sono diventate prigione?
L'Adolescenza
Nella prima adolescenza, in seguito alle sue importanti trasformazioni fisiche, il ragazzo deve ridefinire se stesso ed il proprio rapporto con i genitori. In adolescenza media deve avventurarsi dall’impalcatura protettiva del gruppo dei coetanei ai rapporti d’amore eterosessuali disdici. Nella teda adolescenza infine, deve definire i propri criteri spirituali e terreni e gli obiettivi da raggiungere nello stesso tempo in cui dà inizio alla loro realizzazione. Queste ridefinizioni evolutive implicano, in primo luogo, il suo corpo e la sua famiglia; in secondo luogo, l’identità sessuale e l’intimità, e infine, i criteri normativi, gli oggettivi e il rapporto con la società. Psicologicamente, l’adolescenza media ha inizio al completamento della crescita biologica. La crescita fisica è in pratica completa e la maturità riproduttiva viene raggiunta all’età di 14 o 15 anni nelle ragazze dei 15 o 16 nei ragazzi. Un riuscito superamento della sotto fase dell’adolescenza media trai 17 e i 19 anni fa sì che l’individuo si senta a suo agio con il proprio senso del Sé e dell’identità, con un’autostima ed un’autoregolazione relativamente stabili ed autonome, emozionalmente emancipato dalla dipendenza infantile dalla famiglia e capace di intimità sessuale. I compiti evolutivi dell’adolescenza media richiedono un’estesa riorganizzazione intrapsichica. Una nuova ristrutturazione, in particolare del super-io e dell’ideale dell’Io, accanto alla cristallizzazione del carattere e della gerarchia delle difese, si verifica prima del termine definitivo alla fine della tarda adolescenza.
Angoscia e Attacchi di Panico
L’angoscia può essere sperimentata talvolta come paura di irruzioni catastrofiche di emozioni non regolate e da una sensazione di morte imminente, in assenza della capacità di dare significato a quanto accade. Controllare ed evitare possono diventare delle vere strategie di vita. Negli attacchi di panico sono spesso presenti meccanismi di difesa basati su scissioni e dissociazioni che orientano a pensare che la situazione vissuta nel presente rimandi ad esperienze traumatiche precoci che nel corso dello sviluppo psichico non hanno potuto essere oggetto di un lavoro psichico, di traduzione, rappresentazione, simbolizzazione. La psicoanalisi può avviare percorsi di cura che conducano alla capacità di rappresentare e di pensare, e ad aprire nuovi transiti fra corpo e mente, per ritrovare il desiderio di esplorare la vita.
Ansia, Stress, Depressione
Le ricerche hanno stabilito l’esistenza di due versioni diverse di depressione sintomatica: quella introiettiva (un tempo chiamata melanconica), caratterizzata da senso di colpa, tendenza all’autocritica e perfezionismo, e quella anaclitica, caratterizzata da vergogna, alta reattività alla perdita e al rifiuto, sentimenti specifici di inadeguatezza e senso di vuoto. In ambito clinico è probabilmente il tipo più comune di personalità. Tali individui soffrono di un affetto disforico cronico, una disposizione a sentirsi in colpa e/o a provare vergogna. Sebbene i franchi sintomi depressivi migliorino con le terapia farmacologiche, esiste una problematica della personalità che può essere influenzata solo dalla psicoterapia. La depressività caratteriale non migliora infatti con i farmaci antidepressivi, che sono particolarmente inefficaci sugli atteggiamenti autopunitivi di chi ha un disturbo di personalità di tipo introiettivo. I soggetti con depressione introiettiva cercano dentro di sé la spiegazione delle loro esperienze dolorose. Quando sono maltrattati, rifiutati o abbandonati, tendono a credere che in qualche modo sono loro a essere nel torto. Questa credenze può essere un residuo della tendenza, tipica dei bambini con famiglie difficili, a negare il fatto che i loro caregiver li trascurano, sono abusanti o fragili (idee troppo spaventose), e ad attribuire invece la sofferenza alla propria cattiveria – qualcosa che possono provare a cambiare. E così le persone depressive con una inclinazione introiettiva fanno di tutto per essere “buone”, ma raramente riescono a sentirsi soddisfatte. Sono più preoccupate da problemi legati al proprio valore che da problemi di tipo relazionale.
Gli individui con depressione anaclitica si caratterizzano per il livello di disagio e la disorganizzazione cui vanno incontro quando fanno esperienza di perdite e separazioni. Il loro funzionamento psicologico è organizzato attorno ai temi della relazione, degli affetti, della fiducia, dell’intimità , del calore e problematiche simili. Si sentono vuoti, incompleti, soli, helpless, e deboli anziché moralmente perfezionisti ed eccessivamente autocritici. Spesso lamentano una disperazione esistenziale, il sentimento che la loro vita sia vuota e priva di significato. Mentre i pazienti con depressione analitica possono rispondere bene a trattamenti brevi, di tipo psicoterapeutico e/o farmacologico, per quelli con depressione introiettiva tali trattamenti risultano per lo più inefficaci. Con i pazienti introiettivi interpretazione e insight sono fondamentali mentre per quelli anaclitici il miglioramento terapeutico si ottiene con maggiore successo nell’esperienza dell’affidabilità di una relazione terapeutica.
Dipendenze
Le dipendenze prevedono comportamenti tesi alla ricerca di mezzi, sostanze e comportamenti che soddisfano un piacere e portano a condizione di disagio, fino alla perdita di controllo.
Il mio metodo & Orientamento
L’obiettivo dell’analisi junghiana è quello che Jung chiamava individuazione. L’individuazione non deve essere confusa con la semplice individualità o eccentricità. Piuttosto, l’individuazione si riferisce al raggiungimento di una maggiore consapevolezza dei fattori che influenzano il modo in cui una persona si relaziona con la totalità delle sue esperienze psicologiche, interpersonali e culturali. Jung ha identificato due livelli profondi di funzionamento psicologico che tendono a modellare, a colorare e a volte compromettere l’esperienza di vita di una persona. Insieme a Freud, Jung ha riconosciuto l’importanza delle prime esperienze di vita, che ha definito come complessi personali che derivano da disturbi nella vita della persona che si trovano tutti nell’inconscio personale. La particolare intuizione di Jung, tuttavia, è stata la sua consapevolezza che siamo influenzati anche da fattori che esulano dalla nostra esperienza personale e che hanno una qualità più universale. Questi fattori, che ha definito archetipi, formano l’inconscio collettivo e danno forma a narrative culturali, miti e fenomeni religiosi.
Il processo analitico ha lo scopo di portare questi fattori, sia personali che collettivi, nella coscienza, permettendo all’individuo di vedere più chiaramente quali forze sono in gioco nella sua vita. Implicito nella comprensione di Jung degli archetipi in particolare è il senso di un telos, o obiettivo verso il quale la propria vita può essere diretta. Il ruolo dell’analista è di aiutare a facilitare il processo di individuazione e di accompagnare l’analizzando nel suo percorso personale.
Risorse
Una collezione di articoli di approfondimento su temi affini alla Psicologia Clinica, alla Psicoanalisi, alla Psicologia Analitica e alla Personalità.
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Il sostegno psicologico serve a risolvere disagi che si presentano occasionalmente nella vita, in momenti particolarmente critici e stressanti (difficoltà amorose, problematiche professionali, eventi dolorosi) o che compaiono come dal nulla e non sembrano legati ad...
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"Ogni essere umano ha una personalità. Quando la personalità di un individuo è così rigida o segnata da deficit tali da determinare problemi persistenti nel vivere, possiamo parlare di un disturbo di personalità. Non esiste una chiara e netta linea di demarcazione tra...
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